Vi abbiamo raccontato tutto sugli accordi fra Amazon Studios e la Tolkien Estate sulla cessione dei diritti per realizzare una serie con 5 stagioni e vari spin-off. Ma le novità si susseguono e intensificano giorno dopo giorno.

In primo piano balzano le dichiarazioni di Peter Nelson, procuratore di Peter Jackson, che, incalzato sulla nuove serie commissionata da Amazon, dice:
Questo accordo è il risultato dei nostri tempi. Siamo in un’era in cui le piattaforme streaming stanno alzando il prezzo della programmazione. Credo che Amazon stia prendendo come modello la grande attenzione posta dagli studios sui franchise. Hanno anche capito che con la grande mole di produzioni televisive attuali, bisogna mantenere gli occhi degli spettatori sullo schermo, ed è una cosa che si può ottenere con i franchise.
Tale dichiarazione potrebbe significare un coinvolgimento diretto del cineasta neozelandese, pur non essendo stato coinvolto nelle trattative del 2017; l’indiscrezione è rafforzata da altri rumors interni ad Amazon.
Ma non tutto il fandom sembra essere entusiasta della notizia; se tutti hanno apprezzato il regista per la sua trasposizione cinematografica della trilogia de “Il Signore degli Anelli“, così non è stato per “Lo Hobbit“, trasposizione quest’ultima non molto amata dagli appassionati dell’opera di J.R.R. Tolkien. Sarà comunque difficile che la serie possa occuparsi de “Il Silmarillon“, testo tolkieniano che Jackson predilige su tutti.
Altre voci riguardano ancora una volta i costi di produzione, che dovrebbero lievitare a circa il doppio rispetto alla già incredibile cifra di 500 milioni di dollari inizialmente prevista per il progetto.
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