Di tempo ne è passato dalla chiusura delle avventure di Ramiro Tango, imbroglione di serie A che cerca di sfuggire da Slobo e Golem, i due sicari di Carlos “Occhionero” Ronson. “Gira la ruota e vivi un’altra vita” era il sottotitolo della serie pubblicata da Panini Comics, sottotitolo che introduceva il lettore su quale dei tanti espedienti avrebbe usato Ramiro per sfuggire alla cattura.
Su Slobo e Golem le domande rimaste inevase in Nirvana erano tante: in questo primo albo del ciclo Nirvana Leaks, presentato a Lucca Comics&Games, si narrano le origini del duo. Bosnia, 1995: il soldato Fausto Borchioni (Golem) ha l’incarico di accompagnare un civile (Slobo) al suo villaggio. Durante la traversata per cercare la famiglia di quest’ultimo, i due si riveleranno un duo indissolubilmente potente.

Ridere o morire. O morire dal ridere.
64 pagine di risate, riflessioni, rubriche “educative”, tutte raccolte da un’elegante rilegatura cartonata che si intona con la poesia dell’immagine di copertina. Una cornice di lusso che racchiude i momenti drammaticamente esilaranti dell’improbabile duo.
Avere questo spin-off tra le mani è come rivedere un vecchio amico con cui non hai contatti da anni: passa il tempo, ma sembra sempre ieri quando vi siete bevuti l’ultima birra insieme. Ritroviamo la magia della satira, quella che parla con le immagini e si vede dalle parole. Ritroviamo anche le caratteristiche peculiari di Don Zauker, trasformate in contenuti più accessibili a un pubblico Panini. Ritroviamo, insomma, il duo Pagani & Caluri in splendida forma.
L’abilità delle battute (quindi l’abilità di Pagani) sta nell’introdurti all’interno di una sequenza “fibonaccesca” di parole. Hai presente quando la prof da piccolo ti faceva una domanda e tu, senza sapere la risposta, parlavi di tutt’altro nel tentativo di confonderla? Ecco, proprio quello. Ma Pagani ti sa riportare sulla retta via, chiudere la sequenza “fibonacciosa” del discorso e riesci, alla fine, a dargli ragione. Meglio di una supercazzola di monicelliana memoria.
Il tratto di Caluri è ancora più definito, modella Slobo più del dovuto e lascia semplice i tratti che compongono Golem, rimarcando la differenza caratteriale che intercorre tra i due. A questo si aggiungono le chine di Bruno Cannucciari, che aumentano la criticità e la drammaticità delle scene clou grazie alla definita alternanza dei chiaro-scuro.
Unico neo: gli anacronismi. Grazie ad alcuni amici ho avuto modo di trovarne tre, sfidiamo i lettori a comprare l’albo e a trovarli tutti.
Il nuovo ciclo di albi non finisce qui: dopo Slobo e Golem, il trio dà appuntamento all’autunno 2017 con il #2, dove vedremo come protagonista l’amatissimo ispettore Buddha.
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