Siamo tutti tristi e rammaricati per la morte dell’attrice americana Carrie Fisher, celebre per aver interpretato la Principessa Leia nel film di Star Wars. Ora, quello che tutti i fan si chiedono è: “come faranno a proseguire la saga?“.
Nonostante il periodo di lutto che affligge tutti, la domanda sorge spontanea, ed è anche legittima. Colpo di scena: la Disney si era già assicurata in caso di incidenti, infatti il contratto firmato con Carrie Fisher prevedeva una polizza assicurativa di ben 50 milioni di dollari. E’ questo il risarcimento che spetta alla Disney per riscrivere la sceneggiatura del nono capitolo della saga di Star Wars, che si era già coperta le spalle a causa della vita spericolata dell’attrice, segnata dal bipolarismo e dalla tossicodipendenza durata anni.

Nonostante la notizia ci sembri abbastanza scandalosa, non è la prima volta che una grande industria si assicuri in caso di incidenti o simili: mettendo da parte il fattore umano, la perdita di un attore principale di un film di grande successo, come Star Wars, comporta anche una perdita a livello economico non di pochi spiccioli, soprattutto se parliamo di un’industria cinematografica come la Disney.
50 milioni di dollari era, dunque, la grande cifra pattuita al momento della firma del contratto e sembra proprio che l’attrice fosse abbastanza consapevole dei rischi e delle conseguenze della sua vita frenetica. Secondo il sito inglese The Insurance Insider, si tratta della richiesta di risarcimento più alta mai vista nella storia dell’industria cinematografica, invece il sito di news americano Daily Mail comprende i timori economici della Disney, affermando che, in un settore cinematografico con produzioni che muovono decine e a volte centinaia di migliaia di dollari, 50 milioni di dollari è una cifra più che giusta per riscrivere la sceneggiatura di Star Wars.
La sceneggiatura del nono capitolo della saga avrà un lieto fine?
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